mercoledì 15 gennaio 2025
Aziende, spinta alle fusioni Accesso al credito più facile
C.Vol. - Corriere della Sera - 30
Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Ddl annuale sulle Pmi. Per il ministro delle Imprese Adolfo Urso si tratta di ‘una svolta per la politica industriale del nostro Paese, che valorizza il ruolo delle piccole e medie imprese attraverso un sistema normativo mirato all’innovazione, alla competitività e alla crescita: è un impegno che intendiamo rispettare ogni anno’. I 19 articoli del testo definiscono agevolazioni e incentivi per le aziende fino a 50 dipendenti e stanziano fondi ad hoc, come quello da 100 milioni per le pmi della filiera della moda. Previste agevolazioni per le aziende che si aggregano in reti e semplificazioni per l’accesso al credito. Per favorire l’occupazione e il ricambio generazionale in azienda c’è la possibilità per i dipendenti vicini alla pensione di un part-time con l’esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali. In cambio il datore di lavoro dovrà assumere un giovane di massimo 34 anni di età. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Pmi: bonus per reti e moda, part-time con agevolazioni’ - pag. 12)
Patto Intesa-Confindustria ‘Imprese, 200 miliardi per accelerare la crescita’
Andrea Rinaldi - Corriere della Sera - 30
Intesa Sanpaolo e Confindustria hanno rinnovato l’accordo quadriennale che mette a disposizione del tessuto imprenditoriale del Paese altri 200 miliardi di euro al 2028. Lo scopo è quello di favorire la crescita e la competitività. Vitamine per il manifatturiero italiano che dal 2009 ha visto l’export salire dal 35 al 49%, ma ora si vede superare dai servizi nel contributo al Pil. Per il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ‘questo accordo rappresenta uno strumento essenziale a supporto della nostra visione di politica industriale di medio-lungo periodo’. La crisi di produttività in atto impone di puntare al rilancio degli investimenti. Per questo è cruciale la semplificazione di Transizione 5.0 e l’attuazione puntuale del Pnrr. Il calo della produzione industriale si fronteggia con un piano triennale di politica industriale. Occorre pianificare le reali necessità per fare in modo che le imprese possano crescere. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Accordo Confindustria-Intesa: 200 miliardi per lo sviluppo’ - pag. 2)
Industria giù da 22 mesi, meno 1,5%
Enrico Marro - Corriere della Sera - 31
Da quasi due anni la produzione industriale italiana è in calo. Anche se a novembre 2024 si è registrato un +0,3%, dice l’Istat, su base annua, ovvero rispetto a novembre 2023, la produzione è scesa dell’1,5%. L’istituto di statistica evidenzia che per il ventiduesimo mese consecutivo prosegue la lunga fase di contrazione. I settori che vanno peggio sono: fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati; mezzi di trasporto; macchinari e attrezzature. In aumento, invece: fornitura di energia elettrica e gas; farmaceutica; industria alimentare, bevande e tabacco. L’Inapp evidenzia che il potere d’acquisto dei salari reali italiani è calato del 6,9%. Il quadro del mercato del lavoro presenta luci ed ombre. Accanto al milione di posti di lavoro in più tra dicembre 2019 e ottobre 2024, l’Italia resta con un tasso di occupazione inferiore di 8,5 punti percentuali rispetto a 20 principali Paesi della Ue. Pesa il declino demografico. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Produzione giù da 22 mesi ma mini recupero a novembre’ - pag. 3)
Contratti di sviluppo, tempi troppo lunghi per le agevolazioni
Gianni Trovati - Il Sole 24 Ore - 12
Sono ancora troppo lunghi i tempi di attuazione dei contratti di sviluppo che costituiscono la ‘principale misura di sostegno alla realizzazione di grandi investimenti e all’attuazione delle politiche industriali nazionali’. Le carenze nella fase di programmazione sono potenzialmente in grado di incidere sul corretto e continuo monitoraggio della misura, precludendo la precoce individuazione di scostamenti e la messa in campo di azioni correttive. Ad evidenziarlo la Corte dei conti nella delibera 57/2024 pubblicata ieri dal collegio del controllo concomitante, quello dedicato alle verifiche in corso d’opera che la riforma della magistratura contabile in discussione alla Camera vorrebbe attivare solo su richiesta di governo, Parlamento o della Pa interessata. In realtà i controlli non hanno finalità ostili ma intendono sostenere una gestione più efficace. Per il sostegno delle imprese ammontano a 15,35 miliardi di euro i fondi dedicati ai contratti di sviluppo per il periodo di programmazione 2021-27. Le domande vanno presentate a Invitalia.
Affitti brevi, nel 730 la scelta della casa con cedolare al 21%
Francesco Capri, Marcello Tarabusi - Il Sole 24 Ore - 31
La bozza del modello 730/2025 e relative istruzioni, pubblicate ieri dall’Agenzia delle Entrate, dispone che chi possiede più appartamenti dati in locazione breve dovrà scegliere in dichiarazione dei redditi su quale canone applicare la cedolare al 21% e pagare, invece, l’imposta al 26% per gli altri affitti. Per l’Irpef progressiva, invece, debuttano le 3 aliquote con l’accorpamento dei primi due scaglioni e il taglio di 260 euro alle detrazioni fiscali sopra 50 mila euro di imponibile. La manovra 2025 ha aumentato al 26% l’aliquota della cedolare secca sulle locazioni brevi, rispetto a quella del 21% prevista per le locazioni di durata superiore a 30 giorni. Per chi ha redditi da locazioni turistiche derivanti da un solo immobile, però, l’aliquota resta al 21%; chi affitta più di un appartamento subisce invece l’incremento dell’imposizione, ma conserva il diritto a mantenere l’aliquota più bassa su un solo immobile, a scelta. Scelta da esercitare, appunto, nella dichiarazione dei redditi. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Locazioni brevi nel 730/25’ - pag. 26)
Modello 770 con i crediti del bonus Natale
Barbara Massara - Il Sole 24 Ore - 31
Tra i crediti da esporre nel prossimo 770/2025 figura il bonus Natale di 100 euro riconosciuto insieme alla tredicesima ai dipendenti con almeno un figlio a carico e con reddito fino a 28 mila euro. La trasmissione telematica del modello in parola dovrà avvenire entro il 31 ottobre 2025, termine entro il quale potranno essere inviate le certificazioni uniche relative a redditi esenti o non dichiarabili con il 730 o con l’Unico precompilato. Infatti dal 2025 le certificazioni dei redditi di lavoro autonomo professionale devono essere trasmesse entro il nuovo specifico termine del 31 marzo introdotto dal Dlgs 108/2024. Rispetto allo scorso anno vengono di gran lunga alleggeriti i quadri dei versamenti ST e SV. Eliminate diverse note, tra cui quella relativa alle addizionali regionali. Nuova la nota M, riservata alle amministrazioni statali che effettuano il conguaglio fiscale entro due mesi dalla cessazione del rapporto.
Patent box, opzione in scadenza il 29 gennaio
Edoardo Belli Contarini - Il Sole 24 Ore - 32
Nel panorama degli incentivi mirati a premiare l’innovazione e la transizione ecologica non si può prescindere dal patent box. Le imprese interessate hanno tempo fino al 29 gennaio per espletare i relativi adempimenti nella dichiarazione integrativa. L’ambito oggettivo del patent box è davvero ampio e spesso sottovalutato dalle stesse imprese, essendo incluse ad esempio pure le invenzioni biotecnologiche e i relativi certificati complementari di protezione, i brevetti e certificati per varietà vegetali e le topografie di prodotti a semiconduttori. La super deduzione al 110% ai fini Ires, Irpef e Irap è attraente considerato che: premia tutte le imprese innovative, anche quelle in crisi; è di tipo automatico, dura 5 anni; è cumulabile con altre agevolazioni; in presenza di idonea documentazione scatta l’esimente sanzionatoria.
Cassa commercialisti: contributi per formazione e scuole dei figli
Valeria Uva - Il Sole 24 Ore - 32
La Cassa di previdenza dei commercialisti ha stanziato, per il 2025, tre milioni di euro che saranno divisi in due bandi. Prevedono contributi per la formazione dei professionisti iscritti e per le scuole dei figli. Il primo bando è rivolto ai dottori commercialisti che nell’anno accademico 2022/2023 abbiano frequentato corsi universitari, dottorati di ricerca e master. Il contributo ammonta a 2.500 euro e sale a 4.000 euro per i corsi all’estero. La partecipazione è riservata agli iscritti a basso reddito. Analoghi criteri sono previsti per le borse di studio per le spese scolastiche dei figli. Il sostegno va dalla licenza media fino all’università.
Ok al concordato senza maggioranza dei creditori
Giovanni Esposito - Il Sole 24 Ore - 33
Nonostante il mancato raggiungimento della maggioranza prescritta dalla legge fallimentare il Tribunale di Torre Annunziata, con il provvedimento dello scorso 31 dicembre, ha omologato un concordato preventivo, con contestuale proposta di transazione fiscale, mediante un’interpretazione estensiva dell’art. 180, quarto comma, terzo alinea, che regola l’istituto del cram down fiscale e previdenziale. Interpretazione in base alla quale si ritiene non solo l’interesse concorsuale prevalente rispetto a quello fiscale, ma che la transazione deve essere omologata forzosamente se è conveniente per i creditori pubblici, malgrado il rigetto della proposta da parte di questi ultimi. La transazione fiscale consente all’imprenditore in crisi di proporre il pagamento parziale o dilazionato di tributi e contributi. Se il piano è conveniente è possibile anche l’omologazione forzosa del concordato senza il consenso dell’amministrazione finanziaria. Il Tribunale partenopeo ha ritenuto determinante il voto dell’amministrazione, ipotizzando un’espressione favorevole ai fini del calcolo delle maggioranze. Considerando positivamente il voto di Entrate e Inps si stanno raggiungendo le maggioranze richieste.
Bonus casa, nei condomini i lavori scivolano al 36%
Giuseppe Latour, Giovanni Parente - Il Sole 24 Ore - 36
Da quest’anno si riducono le agevolazioni per i lavori sulle parti comuni. A prevederlo è la legge di Bilancio 2025 che taglia al 36% i bonus per gli interventi sulle seconde case e mantiene al 50% quelli relativi all’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Le nuove regole non prendono in considerazione i lavori condominiali. Ne deriva che: chi incassa il 50% sui lavori nel suo appartamento, lo otterrebbe anche sulle parti comuni. Un’altra soluzione ipotizza, invece, che le parti comuni non siano qualificabili come prima casa: in altre parole, per loro non ci sarà l’alternativa al 36%. Quest’ultima è la soluzione più probabile per come è scritta la manovra 2025; un’interpretazione diversa sarebbe ‘estensiva’ rispetto a quello che dice la legge n. 207/2024. Se questa interpretazione troverà conferma il taglio al 36% per molti lavori condominiali si materializzerà, con una sensibile riduzione della convenienza fiscale. Infatti, le nuove aliquote ribassate si applicano a tutte le tipologie di intervento.
Iva e registro pagate con fondi Ue
Bruno Pagamici - Italia Oggi - 24
Il Consiglio dei ministri ha espresso voto favorevole al Dpr sull’ammissibilità delle spese nei programmi finanziati con i fondi comunitari per il periodo di programmazione 2021/2027. L’acquisto di terreni, ad esempio, è finanziabile ma solo se c’è un nesso diretto con gli obiettivi dell'operazione. L’agevolazione non può superare il 10% della spesa totale ammissibile e la percentuale sale al 15% in relazione a siti in stato di degrado e a terreni precedentemente adibiti a uso industriale che comprendono edifici. Anche Iva e imposte di registro possono trovare copertura, come pure l’acquisto di materiale usato purché il costo sia inferiore al nuovo. L’Iva è ammissibile nel caso di operazioni il cui costo totale è inferiore a 5 mila euro e per operazioni il cui costo totale è pari ad almeno 5 mila euro nei casi in cui non sia un costo recuperabile. Ammissibile pure l’imposta di registro purché afferente a un’operazione oggetto di finanziamento agevolato.
Contratti di rete, utili esentasse
Duilio Liburdi, Massimiliano Sironi - Italia Oggi - 27
Nel Ddl sulle pmi approvato dal Consiglio dei ministri una delle principali misure prevede l’istituzione di un regime di sospensione in merito agli utili di esercizio che vengono destinati alla realizzazione di investimenti in contratti di rete. La norma prevede un periodo temporale di realizzazione degli utili che possono godere delle agevolazioni. Quest’ambito temporale riguarda gli utili realizzati dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 fino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2028. La destinazione al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all’affare per il contratto di rete non basta per invocare la sospensione da imposta, perché viene richiesto altresì che gli investimenti previsti dal programma comune di rete siano realizzati entro l’esercizio successivo alla destinazione e che il programma sia stato preventivamente asseverato da organismi espressione dell’associazionismo imprenditoriale muniti dei requisiti previsti con decreto del Mef.
Zes, focus sull’investimento
Raffaele Russo, Margherita Pittori - Italia Oggi - 28
La manovra 2025 estende per tutto l’anno il credito d’imposta ZES Unica per le imprese che acquisiscono beni strumentali secondo le indicazioni definite dal Regolamento Ue 651/2014. Un investimento iniziale può consistere nella creazione di un nuovo stabilimento, nell'ampliamento della capacità di uno esistente, nella diversificazione della produzione o in un cambiamento fondamentale del processo produttivo. La corretta classificazione di tali investimenti risulta complessa, soprattutto per le imprese del settore servizi, a causa di definizioni sintetiche e limiti di chiarimenti normativi. La Commissione Europea chiarisce che l'ampliamento della capacità richiede un aumento significativo della produzione, la diversificazione implica la produzione di beni mai fabbricati nello stabilimento, mentre il cambiamento fondamentale richiede un'innovazione radicale del processo. I requisiti di spesa variano: per la diversificazione, i costi devono superare del 200% il valore degli attivi riutilizzati; per il cambiamento fondamentale, devono eccedere l'ammortamento dei beni nei tre esercizi precedenti.